Quando è impossibile fare uno stralcio.

E’ sempre possibile stralciare un debito del 70-80% come promettono molte agenzie? In molti casi sì, come abbiamo fatto vedere molte volte. Ma in altri non puoi farti scontare neanche un euro. Scopri in quali casi.

 

Abbiamo parlato molte volte di come siamo riusciti ad ottenere sconti importanti sul debito di qualche nostro esecutato.
Un debito di 192.000 chiuso a 71.500, come raccontiamo qui.
Un debito di oltre 35.000, chiuso con 12.500.
Una volta abbiamo chiuso 50.000 euro con soli 7.000.

Come spieghiamo in questo articolo, fare una trattativa non è semplice. Bisogna tenere conto di molti fattori, per fare una proposta che sia presa in considerazione.

Ma uno è fondamentale: il creditore deve ritenere vantaggioso, anche per lui, accettare.

Vi racconto di una pratica che mi sta facendo impazzire in queste settimane.

Il nostro cliente, chiamiamolo Giuseppe, ha la casa pignorata per un mutuo non pagato.
Originariamente il mutuo era di 250.000 euro, fatto nel 2006.
Pagato per circa tre anni, hanno smesso di pagarlo per vari problemi lavorativi.
Ovviamente, dopo un po’ di tempo, arriva il pignoramento.

Ora la casa è all’asta, valutata dal perito più di 400.000.

Nel frattempo abbiamo trovato un acquirente per l’immobile. A 480.000, quindi molto di più del valore di perizia, che considera alcune problematiche, che non sto qui a spiegarti, ed un abbattimento standard per rendere appetibile l’asta.

Il nostro amico Giuseppe, ovviamente, in questi anni ha fatto altri debiti.
Non lavora e vorrebbe recuperare almeno una parte di quanto pagato per la ristrutturazione completa che ha effettuato.

Ci chiede quindi di far scontare il più possibile il debito, anche per rimanere con una piccola cifra che gli permetta di andare avanti fino a che non riesce a sistemarsi con il lavoro.

Analizziamo quindi la situazione:
Mutuo del 2006 di 250.000 euro.
Considera che sono state pagate rate per circa 40.000 euro.
Quanto può essere il debito residuo, secondo te?
Oltre 300.000!
Già, su 250mila dati inizialmente, se consideriamo capitale residuo, rate insolute, interessi di mora, spese legali e procedurali, ora ne vogliono 50.000 in più.

Già da qui potrebbe essere facile ottenere uno sconto. Dati 250, pagati già 40, a 210 non ci rimettono.
In più c’è da considerare che, per le problematiche di cui ti parlavo prima, la casa quasi sicuramente non verrà venduta a più di 120/140.000.
La Banca dovrà quindi aspettare parecchi anni, e sostenere molte spese, prima di rientrare solo di una parte del suo credito.

Penso quindi che ci sia la possibilità di ottenere uno sconto, anche se dico subito a Giuseppe che non sarà alto perché, al momento, la Banca si riterrà coperta dal valore di perizia, e che quindi ci verrà incontro solo per il fattore tempo e rischio.
Possiamo puntare a chiuderla intorno ai 220.000.

Ovviamente Giuseppe non è molto contento, perché si aspettava di poter ottenere uno sconto maggiore, ma non sono il tipo che fa promesse che non può mantenere.

Partiamo quindi con una proposta a 170.000, sia perché vale sempre la pena provarci (non si sa mai), sia per avere una base su cui iniziare la trattativa.

Ovviamente la rifiutano in tempo zero.
Parlo un po’ con il loro legale, per vedere se sono comunque aperti alla trattativa, e riprovo a 210.000, specificando che deriva da una serie di conteggi relativi al capitale raccoglibile e che non ci è possibile un ulteriore rilancio.

Anche questa viene rifiutata e, con un po’ di insistenza, riesco ad avere nome e numero del referente della Banca che si occupa della pratica.

Ci passo quasi un’ora al telefono, dicendo le nostre ragioni, e ascoltando le loro.
Non possono accettare riduzioni consistenti, visto che comunque, al momento, dato il valore di perizia, possono considerare di riuscire a prendere tutto.
Alla fine mi consiglia di fare una proposta intorno ai 260/270.000, che potrebbe riuscire a spingerla presso il Deliberante.

Ovviamente, dopo aver detto che non sarei riucito a fare proposte più alte, non potevo mandare subito una proposta simile, quindi faccio passare un po’ di tempo, con qualche chiamata per dire che stavamo cercando accordi di chiusura migliori con gli altri creditori, per riuscire ad avere più capitale da dare a loro.

Mando quindi una proposta di 255.000, molto vicina a quanto chiesto da loro.
Non viene bocciata per direttissima come le altre, ma va all’organo deliberante.
Che la boccia comunque.
Il gestore mi ripete di provare con i 270.000, che, essendo quanto indicato precedentemente, ha la possibilità di passare.

Ma anche questa viene bocciata, perché ci rifiutiamo di fornire il preliminare ed un elenco dei creditori, con relativi accordi, per spiegare perché, incassando di più, non diamo loro tutti i soldi.
Alla faccia della Privacy!!

Alla fine decidiamo di pagare tutto, fino all’ultimo centesimo, perché, per uno sconto ridicolo, bloccheremmo la possibilità di fare qualunque tipo di contestazione.
Che sia per usura, per conteggi errati o per danni.
E, a volte, la possibilità di vendicarsi vale qualche migliaio di euro.

Ho raccontato questo episodio, di per se un fallimento, per farti capire che non sempre le cose vanno bene.
E’ una pratica su cui ho lavorato per mesi, e su cui non ho avuto un risultato.
Sono cose che capitano.

E mi ricorda ancora una volta che le trattative riescono solo se ci sono i presupposti giusti.
Alla faccia di tutti quelli che vantano risultati strepitosi in ogni occasione.

Tu accetteresti una riduzione consistente di un tuo credito, se ritieni di poterlo avere tutto, e con gli interessi?
No?
Neanche gli altri!

 

S1 “the boss”

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Quando è impossibile fare uno stralcio.

E’ sempre possibile stralciare un debito del 70-80% come promettono molte agenzie? In molti casi sì, come abbiamo fatto vedere molte volte. Ma in altri non puoi farti scontare neanche un euro. Scopri in quali casi.

 

Abbiamo parlato molte volte di come siamo riusciti ad ottenere sconti importanti sul debito di qualche nostro esecutato.
Un debito di 192.000 chiuso a 71.500, come raccontiamo qui.
Un debito di oltre 35.000, chiuso con 12.500.
Una volta abbiamo chiuso 50.000 euro con soli 7.000.

Come spieghiamo in questo articolo, fare una trattativa non è semplice. Bisogna tenere conto di molti fattori, per fare una proposta che sia presa in considerazione.

Ma uno è fondamentale: il creditore deve ritenere vantaggioso, anche per lui, accettare.

Vi racconto di una pratica che mi sta facendo impazzire in queste settimane.

Il nostro cliente, chiamiamolo Giuseppe, ha la casa pignorata per un mutuo non pagato.
Originariamente il mutuo era di 250.000 euro, fatto nel 2006.
Pagato per circa tre anni, hanno smesso di pagarlo per vari problemi lavorativi.
Ovviamente, dopo un po’ di tempo, arriva il pignoramento.

Ora la casa è all’asta, valutata dal perito più di 400.000.

Nel frattempo abbiamo trovato un acquirente per l’immobile. A 480.000, quindi molto di più del valore di perizia, che considera alcune problematiche, che non sto qui a spiegarti, ed un abbattimento standard per rendere appetibile l’asta.

Il nostro amico Giuseppe, ovviamente, in questi anni ha fatto altri debiti.
Non lavora e vorrebbe recuperare almeno una parte di quanto pagato per la ristrutturazione completa che ha effettuato.

Ci chiede quindi di far scontare il più possibile il debito, anche per rimanere con una piccola cifra che gli permetta di andare avanti fino a che non riesce a sistemarsi con il lavoro.

Analizziamo quindi la situazione:
Mutuo del 2006 di 250.000 euro.
Considera che sono state pagate rate per circa 40.000 euro.
Quanto può essere il debito residuo, secondo te?
Oltre 300.000!
Già, su 250mila dati inizialmente, se consideriamo capitale residuo, rate insolute, interessi di mora, spese legali e procedurali, ora ne vogliono 50.000 in più.

Già da qui potrebbe essere facile ottenere uno sconto. Dati 250, pagati già 40, a 210 non ci rimettono.
In più c’è da considerare che, per le problematiche di cui ti parlavo prima, la casa quasi sicuramente non verrà venduta a più di 120/140.000.
La Banca dovrà quindi aspettare parecchi anni, e sostenere molte spese, prima di rientrare solo di una parte del suo credito.

Penso quindi che ci sia la possibilità di ottenere uno sconto, anche se dico subito a Giuseppe che non sarà alto perché, al momento, la Banca si riterrà coperta dal valore di perizia, e che quindi ci verrà incontro solo per il fattore tempo e rischio.
Possiamo puntare a chiuderla intorno ai 220.000.

Ovviamente Giuseppe non è molto contento, perché si aspettava di poter ottenere uno sconto maggiore, ma non sono il tipo che fa promesse che non può mantenere.

Partiamo quindi con una proposta a 170.000, sia perché vale sempre la pena provarci (non si sa mai), sia per avere una base su cui iniziare la trattativa.

Ovviamente la rifiutano in tempo zero.
Parlo un po’ con il loro legale, per vedere se sono comunque aperti alla trattativa, e riprovo a 210.000, specificando che deriva da una serie di conteggi relativi al capitale raccoglibile e che non ci è possibile un ulteriore rilancio.

Anche questa viene rifiutata e, con un po’ di insistenza, riesco ad avere nome e numero del referente della Banca che si occupa della pratica.

Ci passo quasi un’ora al telefono, dicendo le nostre ragioni, e ascoltando le loro.
Non possono accettare riduzioni consistenti, visto che comunque, al momento, dato il valore di perizia, possono considerare di riuscire a prendere tutto.
Alla fine mi consiglia di fare una proposta intorno ai 260/270.000, che potrebbe riuscire a spingerla presso il Deliberante.

Ovviamente, dopo aver detto che non sarei riucito a fare proposte più alte, non potevo mandare subito una proposta simile, quindi faccio passare un po’ di tempo, con qualche chiamata per dire che stavamo cercando accordi di chiusura migliori con gli altri creditori, per riuscire ad avere più capitale da dare a loro.

Mando quindi una proposta di 255.000, molto vicina a quanto chiesto da loro.
Non viene bocciata per direttissima come le altre, ma va all’organo deliberante.
Che la boccia comunque.
Il gestore mi ripete di provare con i 270.000, che, essendo quanto indicato precedentemente, ha la possibilità di passare.

Ma anche questa viene bocciata, perché ci rifiutiamo di fornire il preliminare ed un elenco dei creditori, con relativi accordi, per spiegare perché, incassando di più, non diamo loro tutti i soldi.
Alla faccia della Privacy!!

Alla fine decidiamo di pagare tutto, fino all’ultimo centesimo, perché, per uno sconto ridicolo, bloccheremmo la possibilità di fare qualunque tipo di contestazione.
Che sia per usura, per conteggi errati o per danni.
E, a volte, la possibilità di vendicarsi vale qualche migliaio di euro.

Ho raccontato questo episodio, di per se un fallimento, per farti capire che non sempre le cose vanno bene.
E’ una pratica su cui ho lavorato per mesi, e su cui non ho avuto un risultato.
Sono cose che capitano.

E mi ricorda ancora una volta che le trattative riescono solo se ci sono i presupposti giusti.
Alla faccia di tutti quelli che vantano risultati strepitosi in ogni occasione.

Tu accetteresti una riduzione consistente di un tuo credito, se ritieni di poterlo avere tutto, e con gli interessi?
No?
Neanche gli altri!

 

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