L’origine di tutto.

Come è nata Stralciando?
E cosa è successo prima?
In questo post lo scoprirai.

 

Lui: “Hai visto che bello questo articolo? Ti giro il link, leggilo!
Io: “No, non lo conosco, di cosa tratta?
Lui: “Leggi, leggi, secondo me ti piace!

.. e così, sulla falsariga di un blog che non c’entra nulla con quello che facciamo, ma che era scritto in maniera simpatica, è nato il sito Stralciando.
Da un link che S1 mi ha girato qualche anno fa.
Ovviamente fu solo l’inizio, perché nel mentre sono successe un sacco di eventi.

La nascita di “mezza S” è stato uno di questi.
Ed è stato il periodo più luminoso di quegli anni.
Le cose iniziavano ad andare male, S1 stava cercando un modo di far quadrare i conti e portare il latte in tavola… ehm… volevo dire, la cena in tavola, e si arrabattava.
Io invece potevo fare ben poco con una pancia ingombrante e le notti in bianco.

Venne fuori un’opportunità che ci sembrava la risposta ai nostri problemi.
Così decidemmo di investire tutti i soldi che ci erano rimasti in un’azienda che non era ancora nata, era un’idea di una persona che transitava nella nostra vita da poco che ci era sembrata geniale.

Ma geniale non fu la nostra avventata mossa di metterci tutti i soldi che possedevamo.
L’epilogo è facilmente intuibile, perdemmo tutto e si aggiunse il mancato guadagno che gravò pesantemente sulla nostra situazione.

Nel mentre “mezza S” venne al mondo, per cui si aggiunse tutto lo stress di diventare genitori per la prima volta. Io avevo 23 anni, S1 30. Giovanissimi.

Se ripenso a quel periodo non posso che sorridere, mi ha preparata ad affrontare quello che è venuto dopo.
Ma sorrido solo adesso, e per 2 motivi: in primo luogo, e chi mi conosce lo sa, mi piace programmare, ed in secondo luogo abbiamo vissuto veramente sulla soglia della povertà.
E con entrambi i piedi dentro alla “casa dei debiti”!

L’aspetto che all’epoca non conoscevo e che non mi aspettavo fu che riuscii ad acquisire la capacità molto profonda di entrare in empatia con le persone, soprattutto quelle che in qualche modo hanno dei problemi.
E in maniera molto veloce. Per lungo tempo l’ho fatto senza rendermene conto.
Ad un certo punto ho messo insieme i pezzi di questo mio modo di essere.

Non è certo facile essere nei miei panni.
Per i miei parenti sono sempre stata strana.
Non mi è mai importato trovare il posto fisso, o puntare a guadagnare i miei 1000 euro al mese.

Quando abbiamo chiuso i primi stralci mia mamma è arrivata a chiedermi se per caso avessimo giocato al superenalotto e avessimo vinto qualche cifra di cui lei non era a conoscenza.
Ovviamente non era così.
Ma ancora adesso non è convinta ed un giorno mi disse che anche se non le spiegavo nel dettaglio quello che facevo andava bene lo stesso.
Non che facessimo qualcosa da nascondere, è solo che se mi mettessi a parlare con lei di procedure esecutive, di procure con e senza rendiconto, preliminari e pignoramenti, le andrebbe in fumo il cervello e le voglio troppo bene perchè questo accada.

Tornando però al discorso di prima dicevo che ho sviluppato una capacità sopra le righe nel generare empatia e fiducia che mi ha aiutata tantissimo quando ho iniziato la strada dello stralcio suonando i campanelli.

Ricordo con un sorriso una signora che mi ha aperto la porta un giorno, mentre stavo cercando il suo vicino che non era in casa in quel momento ma di cui io avevo necessità di avere informazioni.
Aveva la casa all’asta ed io volevo vedere l’immobile.
Spiegai tutto questo alla vicina, che aveva messo il catenaccio alla porta per paura di qualche ladro.
Dopo la mia spiegazione chiuse la porta ed io ci rimasi male, anche se capivo la sua diffidenza.

Ma, dopo qualche secondo, spalancò la porta e mi disse di entrare in casa sua, poichè l’appartamento a fianco era identico al suo.
Lei era sola in casa. Io anche, ma S1 era al piano terra ad aspettarmi.

Questo fu solo uno degli episodi che mi hanno fatto capire quanto sia importante questa capacità.

L’ultimo episodio te lo ha già raccontato S1.
Chiudo al telefono una trattativa con un cliente in cui tiriamo fuori 20mila euro per guadagnarne un bel pò.
Il tutto su un immobile pignorato e con loro che non hanno un centesimo.
Tieni presente che non ci siamo mai incontrati di persona.
Ma prima di tirare fuori anche solo un centesimo ci siamo tutelati a 360 gradi.
A tal punto che, se volessimo, potremmo prenderci tutto.

Ovviamente non lo faremo. Rispettiamo sempre i patti con chi li rispetta con noi.
Ma il discorso è che persone, che non ci hanno mai visto, e che ci hanno trovato su Internet, hanno una tale fiducia in noi da firmare qualunque cosa gli chiediamo.
E questo succede solo se riesci veramente a creare una connessione profonda con loro.

Ma questa è proprio un’altra storia.

Nel prossimo post ti racconto un’altro pezzo della mia storia, la parte più dura di crescita e di formazione che mi ha portata veramente ad arrivare dove sono adesso.

Con al mio fianco S1, senza il quale non sarei la persona che sono e a cui devo tutta la mia vita.

S2

3 Commenti. Nuovo commento

  • I momenti più bui uniscono, e dai momenti più bui nascono le iniziative vincenti.
    Dati statistici dicono che l’80% di chi è ricco si è fatto da solo, per lo più venendo da situazion i di povertà.
    Che poi ricchezza e povertà sono prima di tutto stati mentali, in quanto un povero che ragiona da ricco diventerà ricco, mentre un ricco che ragiona da povero potrebbe diventare povero (la velocità con cui questo può avvenire dipende dal grado di predisposizione).
    Ricordo una ex fidanzata di una grossa città del nord italia, figlia della borgheisa medio alta.
    La mamma, in un periodo un pò sciagurato, svendette qualche immobile di pregio, tra cui grossi appartamenti sul mare e si lasciò consigliare dai consulenti bancari su come investire i liquidi ottenuti
    Fece tre mosse “azzeccatissime”:
    -tango bond
    -cirio
    -parmalat
    Il seguito è storia conosciuta: class action, avvocati, spese etc…..un capitale consistente volatilizzato in poco tempo………..
    Per carità, ricchezza ne hanno ancora, ma basterebbero altre due o tre mosse come questa per mandare madre e figlia su una strada.
    La sintesi è: con la ricchezza in mano non è detto che si possa produrre ricchezza, mentre con nulla in mano si può creare ricchezza.
    Se nion si usa la testa non si può sperare di ottenere risultati positivi.

  • Ciao Tony1.
    I momenti bui sortiscono 2 effetti: o dividono se una situazione non ha radici profonde, oppure legano ancora più profondamente le persone.
    La mia ricchezza più grande è la mia famiglia. Grazie a loro mi sento enormemente ricca.
    La ricchezza materiale è un’altro punto.
    Conosco persone che pensano da povere e lo sono.
    Persone che pensano da ricche ma che poi alla fine non agiscono fino in fondo per esserlo (lo so che sembra un controsenso!).
    Persone che pensano da ricche e che lo diventano ogni giorno di più.
    Un giorno una persona mi disse che sapeva esattamente dove saremmo arrivati con il trascorrere del tempo continuando sulla strada che abbiamo intrapreso.
    Sinceramente…… anche io lo so.
    Quello che mi sfugge è solo quanto tempo ci impiegheremo ad arrivarci.
    Ma se devo essere sincera, ed in confidenza, non mi importa più di tanto.
    Ho dalla mia parte, oltre che l’amore di S1 e mezza S, la consapevolezza di saper utilizzare il mio cervello e dirottare il mio pensiero.. “pensiero laterale” che è una caratteristica che consiglio a chiunque voglia avere successo nella propria vita di sviluppare.

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L’origine di tutto.

Come è nata Stralciando?
E cosa è successo prima?
In questo post lo scoprirai.

 

Lui: “Hai visto che bello questo articolo? Ti giro il link, leggilo!
Io: “No, non lo conosco, di cosa tratta?
Lui: “Leggi, leggi, secondo me ti piace!

.. e così, sulla falsariga di un blog che non c’entra nulla con quello che facciamo, ma che era scritto in maniera simpatica, è nato il sito Stralciando.
Da un link che S1 mi ha girato qualche anno fa.
Ovviamente fu solo l’inizio, perché nel mentre sono successe un sacco di eventi.

La nascita di “mezza S” è stato uno di questi.
Ed è stato il periodo più luminoso di quegli anni.
Le cose iniziavano ad andare male, S1 stava cercando un modo di far quadrare i conti e portare il latte in tavola… ehm… volevo dire, la cena in tavola, e si arrabattava.
Io invece potevo fare ben poco con una pancia ingombrante e le notti in bianco.

Venne fuori un’opportunità che ci sembrava la risposta ai nostri problemi.
Così decidemmo di investire tutti i soldi che ci erano rimasti in un’azienda che non era ancora nata, era un’idea di una persona che transitava nella nostra vita da poco che ci era sembrata geniale.

Ma geniale non fu la nostra avventata mossa di metterci tutti i soldi che possedevamo.
L’epilogo è facilmente intuibile, perdemmo tutto e si aggiunse il mancato guadagno che gravò pesantemente sulla nostra situazione.

Nel mentre “mezza S” venne al mondo, per cui si aggiunse tutto lo stress di diventare genitori per la prima volta. Io avevo 23 anni, S1 30. Giovanissimi.

Se ripenso a quel periodo non posso che sorridere, mi ha preparata ad affrontare quello che è venuto dopo.
Ma sorrido solo adesso, e per 2 motivi: in primo luogo, e chi mi conosce lo sa, mi piace programmare, ed in secondo luogo abbiamo vissuto veramente sulla soglia della povertà.
E con entrambi i piedi dentro alla “casa dei debiti”!

L’aspetto che all’epoca non conoscevo e che non mi aspettavo fu che riuscii ad acquisire la capacità molto profonda di entrare in empatia con le persone, soprattutto quelle che in qualche modo hanno dei problemi.
E in maniera molto veloce. Per lungo tempo l’ho fatto senza rendermene conto.
Ad un certo punto ho messo insieme i pezzi di questo mio modo di essere.

Non è certo facile essere nei miei panni.
Per i miei parenti sono sempre stata strana.
Non mi è mai importato trovare il posto fisso, o puntare a guadagnare i miei 1000 euro al mese.

Quando abbiamo chiuso i primi stralci mia mamma è arrivata a chiedermi se per caso avessimo giocato al superenalotto e avessimo vinto qualche cifra di cui lei non era a conoscenza.
Ovviamente non era così.
Ma ancora adesso non è convinta ed un giorno mi disse che anche se non le spiegavo nel dettaglio quello che facevo andava bene lo stesso.
Non che facessimo qualcosa da nascondere, è solo che se mi mettessi a parlare con lei di procedure esecutive, di procure con e senza rendiconto, preliminari e pignoramenti, le andrebbe in fumo il cervello e le voglio troppo bene perchè questo accada.

Tornando però al discorso di prima dicevo che ho sviluppato una capacità sopra le righe nel generare empatia e fiducia che mi ha aiutata tantissimo quando ho iniziato la strada dello stralcio suonando i campanelli.

Ricordo con un sorriso una signora che mi ha aperto la porta un giorno, mentre stavo cercando il suo vicino che non era in casa in quel momento ma di cui io avevo necessità di avere informazioni.
Aveva la casa all’asta ed io volevo vedere l’immobile.
Spiegai tutto questo alla vicina, che aveva messo il catenaccio alla porta per paura di qualche ladro.
Dopo la mia spiegazione chiuse la porta ed io ci rimasi male, anche se capivo la sua diffidenza.

Ma, dopo qualche secondo, spalancò la porta e mi disse di entrare in casa sua, poichè l’appartamento a fianco era identico al suo.
Lei era sola in casa. Io anche, ma S1 era al piano terra ad aspettarmi.

Questo fu solo uno degli episodi che mi hanno fatto capire quanto sia importante questa capacità.

L’ultimo episodio te lo ha già raccontato S1.
Chiudo al telefono una trattativa con un cliente in cui tiriamo fuori 20mila euro per guadagnarne un bel pò.
Il tutto su un immobile pignorato e con loro che non hanno un centesimo.
Tieni presente che non ci siamo mai incontrati di persona.
Ma prima di tirare fuori anche solo un centesimo ci siamo tutelati a 360 gradi.
A tal punto che, se volessimo, potremmo prenderci tutto.

Ovviamente non lo faremo. Rispettiamo sempre i patti con chi li rispetta con noi.
Ma il discorso è che persone, che non ci hanno mai visto, e che ci hanno trovato su Internet, hanno una tale fiducia in noi da firmare qualunque cosa gli chiediamo.
E questo succede solo se riesci veramente a creare una connessione profonda con loro.

Ma questa è proprio un’altra storia.

Nel prossimo post ti racconto un’altro pezzo della mia storia, la parte più dura di crescita e di formazione che mi ha portata veramente ad arrivare dove sono adesso.

Con al mio fianco S1, senza il quale non sarei la persona che sono e a cui devo tutta la mia vita.

S2

3 Commenti. Nuovo commento

  • I momenti più bui uniscono, e dai momenti più bui nascono le iniziative vincenti.
    Dati statistici dicono che l’80% di chi è ricco si è fatto da solo, per lo più venendo da situazion i di povertà.
    Che poi ricchezza e povertà sono prima di tutto stati mentali, in quanto un povero che ragiona da ricco diventerà ricco, mentre un ricco che ragiona da povero potrebbe diventare povero (la velocità con cui questo può avvenire dipende dal grado di predisposizione).
    Ricordo una ex fidanzata di una grossa città del nord italia, figlia della borgheisa medio alta.
    La mamma, in un periodo un pò sciagurato, svendette qualche immobile di pregio, tra cui grossi appartamenti sul mare e si lasciò consigliare dai consulenti bancari su come investire i liquidi ottenuti
    Fece tre mosse “azzeccatissime”:
    -tango bond
    -cirio
    -parmalat
    Il seguito è storia conosciuta: class action, avvocati, spese etc…..un capitale consistente volatilizzato in poco tempo………..
    Per carità, ricchezza ne hanno ancora, ma basterebbero altre due o tre mosse come questa per mandare madre e figlia su una strada.
    La sintesi è: con la ricchezza in mano non è detto che si possa produrre ricchezza, mentre con nulla in mano si può creare ricchezza.
    Se nion si usa la testa non si può sperare di ottenere risultati positivi.

  • Ciao Tony1.
    I momenti bui sortiscono 2 effetti: o dividono se una situazione non ha radici profonde, oppure legano ancora più profondamente le persone.
    La mia ricchezza più grande è la mia famiglia. Grazie a loro mi sento enormemente ricca.
    La ricchezza materiale è un’altro punto.
    Conosco persone che pensano da povere e lo sono.
    Persone che pensano da ricche ma che poi alla fine non agiscono fino in fondo per esserlo (lo so che sembra un controsenso!).
    Persone che pensano da ricche e che lo diventano ogni giorno di più.
    Un giorno una persona mi disse che sapeva esattamente dove saremmo arrivati con il trascorrere del tempo continuando sulla strada che abbiamo intrapreso.
    Sinceramente…… anche io lo so.
    Quello che mi sfugge è solo quanto tempo ci impiegheremo ad arrivarci.
    Ma se devo essere sincera, ed in confidenza, non mi importa più di tanto.
    Ho dalla mia parte, oltre che l’amore di S1 e mezza S, la consapevolezza di saper utilizzare il mio cervello e dirottare il mio pensiero.. “pensiero laterale” che è una caratteristica che consiglio a chiunque voglia avere successo nella propria vita di sviluppare.

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