I rischi degli Stralci

Oggi parliamo dei rischi che si corrono quando si fanno operazioni di saldo e stralcio.

Di molti abbiamo già parlato, tutte le cose da verificare, intervenuti, spese condominiali, visure, leggere e capire una perizia.
Ci sono tante cose che possono andare storte, per questo sono operazioni che devono avere un margine elevato.
Ma ci sono rischi che rimangono anche quando facciamo tutte le verifiche necessarie.

Abbiamo già parlato più volte del periodo di “limbo” tra la rinuncia agli atti e il timbro di mancata opposizione.
E’ uno dei rischi più grandi negli stralci.
Ma non è l’unico.

Prova a immaginare:
trovi l’operazione perfetta. Casa in zona liquida, in buono stato. Valore mettiamo 200.000 per fare conti semplici.
Debito180.000.
L’esecutato ti da la delega, fai un’ottima trattativa con la Banca, chiudi a 120.000.
Controlli il fascicolo, non ci sono intervenuti.
Direi che è un’operazione interessante.

Fissi la rinuncia agli atti, porti un bell’assegno circolare, magari di soldi che hai raccolto da investitori, hai convinto il notaio a venire in Tribunale per fare la compravendita contestuale.
Tutto come da manuale.

Vediamo cosa può andare storto.

Nei 20 giorni successivi può arrivare un creditore che non era ancora intervenuto, ma con titolo valido, e chiedere il pagamento del suo credito.
Sai cos’è la cosa peggiore?
Nel caso lo avessi saputo prima, visto che, presumibilmente, non avrebbe preso niente dalla procedura, saresti riuscito a stralciarlo con un tozzo di pane.
Ora è lui con il coltello dalla parte del manico. O paghi quello che ti chiede, o la casa andrà comunque all’asta. E i tuoi soldi (o peggio, degli investitori) giù dallo scarico del gabinetto.

Pensa se questo debito è di 100.000.
Che fai?
Paghi i 120 più i 100 per rivendere poi a 200.000?
Lasci andare la casa all’asta, sperando di recuperare qualcosa al riparto?
Ti trasferisci all’estero, sperando che gli investitori non ti trovino?

Altro caso:
sempre in Tribunale, paghi i creditori, questi vanno davanti al giudice, fanno la rinuncia agli atti.
Tu sei lì con il notaio e l’esecutato.
Quando è tutto a posto, si deve firmare la compravendita con cui tu ti intesti l’immobile.
Ma l’esecutato sai che ti dice?
“Grazie di tutto, ho cambiato idea, non vendo più”
E se ne va…

Ok, non esce vivo, questo è sicuro.
Ma hai capito cosa rischi?
Come? Hai cambiato idea e gli stralci non ti interessano più?
Meno male, avrò meno concorrenti!!

Scherzi a parte, se ti parlo di queste cose è per farti capire, una volta di più, che non conviene improvvisarsi investitori immobiliari.

Bisogna conoscere tutti i rischi, e sapere come tutelarsi.

Sì, è possibile tutelarsi da tutto quello che ti ho raccontato, per fare un’operazione che vada liscia come l’olio.

Come?
Continua a seguirci, e, piano piano, scoprirai tutto.

S1 “the boss”

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I rischi degli Stralci

Oggi parliamo dei rischi che si corrono quando si fanno operazioni di saldo e stralcio.

Di molti abbiamo già parlato, tutte le cose da verificare, intervenuti, spese condominiali, visure, leggere e capire una perizia.
Ci sono tante cose che possono andare storte, per questo sono operazioni che devono avere un margine elevato.
Ma ci sono rischi che rimangono anche quando facciamo tutte le verifiche necessarie.

Abbiamo già parlato più volte del periodo di “limbo” tra la rinuncia agli atti e il timbro di mancata opposizione.
E’ uno dei rischi più grandi negli stralci.
Ma non è l’unico.

Prova a immaginare:
trovi l’operazione perfetta. Casa in zona liquida, in buono stato. Valore mettiamo 200.000 per fare conti semplici.
Debito180.000.
L’esecutato ti da la delega, fai un’ottima trattativa con la Banca, chiudi a 120.000.
Controlli il fascicolo, non ci sono intervenuti.
Direi che è un’operazione interessante.

Fissi la rinuncia agli atti, porti un bell’assegno circolare, magari di soldi che hai raccolto da investitori, hai convinto il notaio a venire in Tribunale per fare la compravendita contestuale.
Tutto come da manuale.

Vediamo cosa può andare storto.

Nei 20 giorni successivi può arrivare un creditore che non era ancora intervenuto, ma con titolo valido, e chiedere il pagamento del suo credito.
Sai cos’è la cosa peggiore?
Nel caso lo avessi saputo prima, visto che, presumibilmente, non avrebbe preso niente dalla procedura, saresti riuscito a stralciarlo con un tozzo di pane.
Ora è lui con il coltello dalla parte del manico. O paghi quello che ti chiede, o la casa andrà comunque all’asta. E i tuoi soldi (o peggio, degli investitori) giù dallo scarico del gabinetto.

Pensa se questo debito è di 100.000.
Che fai?
Paghi i 120 più i 100 per rivendere poi a 200.000?
Lasci andare la casa all’asta, sperando di recuperare qualcosa al riparto?
Ti trasferisci all’estero, sperando che gli investitori non ti trovino?

Altro caso:
sempre in Tribunale, paghi i creditori, questi vanno davanti al giudice, fanno la rinuncia agli atti.
Tu sei lì con il notaio e l’esecutato.
Quando è tutto a posto, si deve firmare la compravendita con cui tu ti intesti l’immobile.
Ma l’esecutato sai che ti dice?
“Grazie di tutto, ho cambiato idea, non vendo più”
E se ne va…

Ok, non esce vivo, questo è sicuro.
Ma hai capito cosa rischi?
Come? Hai cambiato idea e gli stralci non ti interessano più?
Meno male, avrò meno concorrenti!!

Scherzi a parte, se ti parlo di queste cose è per farti capire, una volta di più, che non conviene improvvisarsi investitori immobiliari.

Bisogna conoscere tutti i rischi, e sapere come tutelarsi.

Sì, è possibile tutelarsi da tutto quello che ti ho raccontato, per fare un’operazione che vada liscia come l’olio.

Come?
Continua a seguirci, e, piano piano, scoprirai tutto.

S1 “the boss”

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