Buoni Propositi. Come mantenerli?

Ecco un metodo scientifico collaudato per mantenere i buoni propositi di inizio anno anche se si è pigri

Siamo al 14 Gennaio e chissà quanti “buoni propositi” sono finiti nel cassetto pronti ad essere rispolverati il prossimo Natale insieme agli addobbi.

Ma perché questi benedetti “buoni propositi” non vengono mantenuti?

Io ho analizzato 6 ragioni.
Vi aspettavate il 7 eh? Dite la verità!!

1. I. buoni propositi “Sono Troppi”

L’essere umano è repellente al cambiamento.

Già viene difficile cambiare una piccola cosa per volta, figuriamoci una lista intera di “cosa da fare”

Meglio affrontare una cosa per volta partendo da quelle minori e che portano ad un risultato più immediato. Questo aiuta a innescare un processo di auto motivazione perché si è avuto prova di un piccolo successo. Di conseguenza ci si sente meglio e si vuole affrontare il prossimo per riprovare nuovamente quella sensazione di avercela fatta.

2. “Mancano di dettagli”

La mancanza di dettagli rende il proposito annebbiato.

Qualcosa di generico come “voglio guadagnare tanti soldi” o “voglio diventare ricco” non è motivante proprio perché non definisce nulla.

Saresti in grado di andare in banca e cambiare un assegno con scritto “tanti soldi”?

Cosa significa “tanti soldi”? Tanti quanti? È molto soggettivo. Tanti soldi per qualcuno possono essere pochi soldi per qualcun altro.

Avere una cifra precisa in mente è più stimolante perché la materializza e la rende raggiungibile.

3. “Si mette focus al problema e non alla soluzione”

Tronando al concetto di “tanti soldi” si sta dando attenzione al fatto della mancanza di denaro piuttosto che stabilire una cifra, esempio 400 euro al mese” con la quale farci qualcosa che risolve un problema o realizza un piccolo desiderio, esempio cambiare l’auto.

“Voglio guadagnare tanti soldi” è molto meno efficace che dire “voglio 400 euro al mese per potermi acquistare X modello d’auto” o quello che più ci piace.

Inoltre, stabilire una cifra, sempre meglio se razionale e raggiungibile, fa scatenare nella mente il processo di “come posso fare a…”

4. “Mancanza di conseguenze negative”

Di fatto, a non rispettare un proposito, non succede nulla, è completamente indolore.

Se esistessero delle conseguenze reali al “non fare nulla per” sicuramente le cose sarebbero ben diverse.

Ecco perché è sempre meglio legare una conseguenza negativa al proposito fatto.

“Voglio guadagnare 400 euro al mese in più perché voglio l’auto X nuova, altrimenti se mi si rompe quella attuale diventa un problema andare al lavoro, non posso più portare i miei figli in vacanza al mare, ecc.”

Ecco che cambia completamente la musica e una piccola riflessione la si fa più con coscienza.

5. “Mancanza di autodisciplina”

Proprio perché non esistono conseguenze drammatiche e non c’è nessuno che ci controlla nel non mantenere promessa al proposito fatto, allora ci si permette di procrastinare al prossimo anno.

Se iniziamo a trasportare lo stesso concetto negli investimenti immobiliari possiamo vedere che non cambia il risultato finale se dietro al buon proposito non c’è una forte auto disciplina che ci spinge ad agire senza che per forza ci debba essere qualcuno che ci motiva tutti i giorni.

6. “Pigrizia, paura, resistenza al cambiamento “

Come detto all’inizio il cambiamento è una forte resistenza dell’essere umano. Agganciando anche il fattore “mancanza di conseguenze” ci si può permettere di rimanere col culo sul divano per altri 12 mesi.

“Tanto si fa sempre a tempo a…”

In altri casi è mancanza di coraggio. Capibile, non si è tutti uguali.

Esiste il detto: prevenire è meglio che curare.

E infatti i buoni propositi rientrano nel settore della “prevenzione” perché di fatto si deve innescare un processo risolutivo in prevenzione di un futuro problema.

E proprio perché si pensa sempre che le cose accadano agli altri piuttosto che a noi stessi, si procrastinano nel tempo le cose giuste che andrebbero fatte.

Proprio in forza del non sentire realmente la conseguenza del problema si fa sempre a tempo a correre ai ripari.

Il problema grave è che quando è ora, probabilmente non si hanno più le forze e le risorse per reagire a quella circostanza.

I buoni propositi sono realizzabili se affrontati nel giusto modo.

Si parte dalle piccole cose. Un passo alla volta.

Soluzione: Realizzare qualcosa di piccolo in modo da provare a sei stessi che si può fare.

Questo aiuta la vostra auto motivazione a compiere nuovamente un passo verso il nuovo proposito per riprovare quella sensazione di successo, purché minimo, fino ad aumentare il livello del prossimo obbiettivo.

Solo così si può pensare di cambiare davvero.

Solo così “Si può fare!!”

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Buoni Propositi. Come mantenerli?

Ecco un metodo scientifico collaudato per mantenere i buoni propositi di inizio anno anche se si è pigri

Siamo al 14 Gennaio e chissà quanti “buoni propositi” sono finiti nel cassetto pronti ad essere rispolverati il prossimo Natale insieme agli addobbi.

Ma perché questi benedetti “buoni propositi” non vengono mantenuti?

Io ho analizzato 6 ragioni.
Vi aspettavate il 7 eh? Dite la verità!!

1. I. buoni propositi “Sono Troppi”

L’essere umano è repellente al cambiamento.

Già viene difficile cambiare una piccola cosa per volta, figuriamoci una lista intera di “cosa da fare”

Meglio affrontare una cosa per volta partendo da quelle minori e che portano ad un risultato più immediato. Questo aiuta a innescare un processo di auto motivazione perché si è avuto prova di un piccolo successo. Di conseguenza ci si sente meglio e si vuole affrontare il prossimo per riprovare nuovamente quella sensazione di avercela fatta.

2. “Mancano di dettagli”

La mancanza di dettagli rende il proposito annebbiato.

Qualcosa di generico come “voglio guadagnare tanti soldi” o “voglio diventare ricco” non è motivante proprio perché non definisce nulla.

Saresti in grado di andare in banca e cambiare un assegno con scritto “tanti soldi”?

Cosa significa “tanti soldi”? Tanti quanti? È molto soggettivo. Tanti soldi per qualcuno possono essere pochi soldi per qualcun altro.

Avere una cifra precisa in mente è più stimolante perché la materializza e la rende raggiungibile.

3. “Si mette focus al problema e non alla soluzione”

Tronando al concetto di “tanti soldi” si sta dando attenzione al fatto della mancanza di denaro piuttosto che stabilire una cifra, esempio 400 euro al mese” con la quale farci qualcosa che risolve un problema o realizza un piccolo desiderio, esempio cambiare l’auto.

“Voglio guadagnare tanti soldi” è molto meno efficace che dire “voglio 400 euro al mese per potermi acquistare X modello d’auto” o quello che più ci piace.

Inoltre, stabilire una cifra, sempre meglio se razionale e raggiungibile, fa scatenare nella mente il processo di “come posso fare a…”

4. “Mancanza di conseguenze negative”

Di fatto, a non rispettare un proposito, non succede nulla, è completamente indolore.

Se esistessero delle conseguenze reali al “non fare nulla per” sicuramente le cose sarebbero ben diverse.

Ecco perché è sempre meglio legare una conseguenza negativa al proposito fatto.

“Voglio guadagnare 400 euro al mese in più perché voglio l’auto X nuova, altrimenti se mi si rompe quella attuale diventa un problema andare al lavoro, non posso più portare i miei figli in vacanza al mare, ecc.”

Ecco che cambia completamente la musica e una piccola riflessione la si fa più con coscienza.

5. “Mancanza di autodisciplina”

Proprio perché non esistono conseguenze drammatiche e non c’è nessuno che ci controlla nel non mantenere promessa al proposito fatto, allora ci si permette di procrastinare al prossimo anno.

Se iniziamo a trasportare lo stesso concetto negli investimenti immobiliari possiamo vedere che non cambia il risultato finale se dietro al buon proposito non c’è una forte auto disciplina che ci spinge ad agire senza che per forza ci debba essere qualcuno che ci motiva tutti i giorni.

6. “Pigrizia, paura, resistenza al cambiamento “

Come detto all’inizio il cambiamento è una forte resistenza dell’essere umano. Agganciando anche il fattore “mancanza di conseguenze” ci si può permettere di rimanere col culo sul divano per altri 12 mesi.

“Tanto si fa sempre a tempo a…”

In altri casi è mancanza di coraggio. Capibile, non si è tutti uguali.

Esiste il detto: prevenire è meglio che curare.

E infatti i buoni propositi rientrano nel settore della “prevenzione” perché di fatto si deve innescare un processo risolutivo in prevenzione di un futuro problema.

E proprio perché si pensa sempre che le cose accadano agli altri piuttosto che a noi stessi, si procrastinano nel tempo le cose giuste che andrebbero fatte.

Proprio in forza del non sentire realmente la conseguenza del problema si fa sempre a tempo a correre ai ripari.

Il problema grave è che quando è ora, probabilmente non si hanno più le forze e le risorse per reagire a quella circostanza.

I buoni propositi sono realizzabili se affrontati nel giusto modo.

Si parte dalle piccole cose. Un passo alla volta.

Soluzione: Realizzare qualcosa di piccolo in modo da provare a sei stessi che si può fare.

Questo aiuta la vostra auto motivazione a compiere nuovamente un passo verso il nuovo proposito per riprovare quella sensazione di successo, purché minimo, fino ad aumentare il livello del prossimo obbiettivo.

Solo così si può pensare di cambiare davvero.

Solo così “Si può fare!!”

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