Scopri quello che si passa tutti i giorni quando decidi di fare questo lavoro.
E come sopravvivere ad esecutati che, impazziti, cercano di fare tutto e il contrario di tutto consigliati dal primo che passa.
C’è chi pensa che fare stralci sia una passeggiata e basta fare un corso perché è tutta una questione tecnica.
E che sia veloce.
Prendi la delega, chiedi i conteggi, fai la trattativa, paghi, compri e vendi.
Per carità, a volte succede.
Ma raramente.
Molte volte solo per fare (bene) la prima parte ci metti mesi perché non basta la firma sulla delega per andare avanti, ma serve la convinzione e la collaborazione degli esecutati anche successivamente.
E capita spesso che, schiacciati dal peso della loro situazione, cerchino qualunque appiglio per risolvere in modo autonomo il loro problema, perché la loro percezione è che è la maniera migliore.
Peccato che quell’essere “migliore”, per loro, sia salvare la casa, non pagare nessuno e non avere conseguenze.
Cosa che, non essendo venditori di fumo, da subito diciamo che è impossibile.
Prospettando quella che è l’unica soluzione possibile per uscirne bene: Vendere e chiudere a saldo e stralcio i debiti.
Raccontavo nell’altro post che abbiamo tra le mani una pratica interessantissima.
Due creditori che hanno fatto pignoramento, ma con un debito totale che è un quarto del valore dell’immobile.
Condominio per circa 15/20.000, con le spese di procedura e residuo mutuo di 18.000.
Valore che abbiamo stimato noi, ovviamente, non quello che pensano gli esecutati per cui, come sempre, la loro casa è la più bella del mondo e vale di più della Reggia di Caserta.
Quando lo raccontavo eravamo già andati a fare 2 appuntamenti da loro.
E abbiamo preso la delega al primo colpo.
Eravamo quindi mooolto soddisfatti per come andavano avanti le cose.
Ma….
C’è spesso un “ma”!
Dopo pochi giorni l’esecutata ci manda un messaggio: “posso fare denuncia al condominio perchè vuole portarci via la casa?”
Ovviamente non ha senso. Hanno un debito e loro agiscono a norma di legge.
Certo, a livello etico si può discutere, ma una denuncia è assolutamente inutile e fuori luogo.
Dopo un altro paio di giorni si rifà viva: “per ora non fate niente, ti farò sapere”
Il che di solito preannuncia grandi sciagure…
Cercando di capire cosa è successo, scopriamo che le hanno consigliato di andare a parlare con l’assessore e il sindaco del comune.
Che, risulterà poi, non possono fare assolutamente niente. (Ma va?)
La seconda idea è di chiedere un anticipo TFR del marito per chiudere il condominio. E chiedere alla banca di poter rientrare un po’ alla volta.
Banca che è già intervenuta nella procedura a che quindi dovrebbe firmare una rinuncia agli atti.
Prova quindi a chiamare il gestore della pratica che, indovinate un po’, le dice: “quindi vuole pagare il condominio… e alla banca cosa dà? Caramelle?”
Quindi anche questa “possibilità” salta. Come le avevamo già anticipato più volte.
S2 incomincia a dare segni di nervosismo.
A livello emotivo non è facile gestire schegge impazzite che cambiano idea e progetto ogni pochi minuti ma se vuoi fare questo lavoro devi metterlo in preventivo. Fa parte del bagaglio del percorso.
Quindi arriva la volta delle IENE, a cui denunciare la Banca perché vuole indietro i suoi soldi.
E alla fine ci dice: “prendo ansiolitici, non sono lucida, non capisco niente, non si fa più nulla”
E chiude ogni comunicazione.
Beh, che non fosse proprio lucida l’avevamo capito…
Diamo quindi per persa la pratica, come purtroppo a volte accade.
Mangiandoci le mani per la mancata occasione.
E qui normalmente ci si ferma e ci si scoraggia perché questo è un lavoro difficile.
Sai quante persone che hanno incominciato con grande entusiasmo a fare investimenti immobiliari dopo un corso, come noi in fondo, hanno mollato per la delusione di aver visto svanire pratiche in cui avevano messo molte aspettative?
E’ successo anche a noi di essere scoraggiati.
Ma siamo sempre andati avanti.
E abbiamo sempre cercato di analizzare sotto ogni punto di vista gli errori che potevamo aver commesso o gli eventuali margini di miglioramento.
Poi anche il fatto di essere una squadra, piuttosto che da soli, aiuta.
Nel frattempo WoW manda alcune mail per tenere aperto il canale di comunicazione.
Dopo qualche settimana ci ricontatta, disperata perché non ha ancora risolto, e vuole valutare meglio quello che le abbiamo proposto.
E scopriamo quello che è successo per farle decidere, all’epoca, di darci il ben servito.
Praticamente si è rivolta al parroco, notoriamente grande esperto di pignoramenti, che l’ha mandata da un’associazione di assistenza alle famiglie, anche loro specialisti quindi, che tramite un avvocato (che di solito si occupa di maltrattamenti, alimenti ecc…) contatta una persona che lavora in Tribunale (a fare cosa? Non si sa. Magari fa le pulizie) che le dice che per 10.000 euro non possono fare un pignoramento.
Vero.
Infatti la casa è all’asta dopo aver passato 2 o 3 udienze dal Giudice e una CTU. Proprio impossibile.
Quindi sembrerebbe che, esaurite le altre possibilità, voglia seguire la nostra strada.
Peccato che dopo ogni nostra comunicazione si passano questa fasi:
- no, no, la casa non la voglio perdere
- forse avete ragione voi
- no! devo risolvere in altro modo
- non lo so, ci devo pensare
- ok, fate voi!
- mah, non lo so
Ognuna di queste fasi dura dai pochi secondi di tempo necessari a scrivere un altro messaggio dopo il precedente, a 2 giorni di pensieri…
E ogni volta dobbiamo cercare il modo giusto di rapportarci con lei, senza che scappi ma senza darle false speranze che la fanno poi partire per la tangente.
Insomma, un intensivo corso di psicologia applicata.
Che, per ora, sta funzionando grazie a decine di pratiche perse per una parola sbagliata.
Purtroppo, o per fortuna, fare stralci vuol dire (anche) questo.
Se non sei disposto alle delusioni di pratiche interessantissime che sfumano, a metterti in gioco ogni volta per cercare di capire cosa hai sbagliato, a gestire persone che vorresti mettere sotto con la macchina data la loro instabilità emotiva… che diventa tua… fai altro!
S1 “the boss”
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[…] quella di cui ho raccontato nell’altro post, che a distanza di mesi è ancora in ballo. Con messaggi deliranti che arrivano ad intervalli […]