Meglio l’affiancamento o la formazione per fare affari immobiliari? Te lo spiega il Generale Custer

Nel 1874, tra le Black Hills, le Colline Nere situate in pieno territorio Sioux, fu scoperto l’oro.

Nonostante gli sporadici tentativi del governo americano per impedire l’invasione della zona da parte di cercatori e coloni, migliaia di bianchi cominciarono a infiltrarsi nelle terre indiane, infrangendo i trattati di pace esistenti.

I Sioux di Toro Seduto, insieme ai Cheyenne e agli Arapaho, reagirono attaccando isolati cercatori o gruppi di immigrati e provocando l’immediato intervento dell’esercito.

Le scaramucce si trasformarono ben presto in scontri di più vasta portata e, nel giro di pochi mesi, tutti dovettero constatare che una nuova guerra indiana era scoppiata.

Gli indiani erano ovviamente sfavoriti rispetto alle più organizzate ed equipaggiate truppe di cavalleria leggera a stelle e strisce.

Almeno questo era quello che credevano quasi tutti i generali dell’esercito e lo credeva anche il Tenente Colonnello George Armstrong Custer (conosciuto erroneamente come Generale Custer), quando, nel 1876, attaccò i guerrieri di Cavallo Pazzo e Toro Seduto nei pressi di un torrente del Montana, noto come Little Big Horn.

Il numero di soldati e guerrieri dei due schieramenti si eguagliava.

Ma mentre i soldati americani credevano di avere la vittoria in tasca perché erano stati meglio equipaggiati, i pellerossa sapevano di avere dalla loro un vantaggio molto più grande: infatti conoscevano alla perfezione il campo di battaglia e sapevano evitarne ogni insidia, sfruttando il territorio a loro favore.

Fu un massacro!

Di 700 cavalleggeri agli ordini di Custer ne morirono o furono feriti più della metà, mentre gli indiani, teoricamente inferiori, si stima ebbero solo 36 morti.

La tattica delle bande di ribelli Apache, fatta di incursioni rapidissime e brutali e di successive lunghe fughe in zone di montagna quasi inaccessibili, continuava a mettere in crisi l’esercito USA, un po’ come accadrà quasi un secolo dopo in Vietnam.

Ti starai raccontando perché ho voluto raccontarti questa storia e cosa c’entra col territorio degli investimenti immobiliari.

Tra te e i poveri soldati agli ordini di Custer non c’è alcuna differenza

  1. Non conosci il territorio là fuori e non sai ancora metterti a riparo dalle insidie del mercato immobiliare, senza cadere in trappole che potrebbero mettere per sempre la parola fine alla tua esperienza in questo settore.
  2. La “prateria” di informazioni da sapere è troppo grande e sconfinata per poterla studiare da solo.
  3. Sei continuamente esposto ad attacchi improvvisi da parte di avvocati, banche ed esecutati perché la tua strategia non è a prova di incursioni nemiche.
  4. Corri il serio pericolo di farti fare lo scalpo. È pericoloso sopravvalutare le proprie capacità solo perché i tuoi Generali (i formatori a cui hai affidato la tua preparazione), che non combattono ogni giorno al tuo fianco sul campo di battaglia, ti hanno fatto credere che quello che hai imparato in due o tre giorni basti per vincere la Guerra degli Immobili.

Il motivo per cui ti sto scrivendo è per metterti ancora una volta in guardia dallo scendere in campo senza un’adeguata preparazione e una perfetta strategia.

Non voglio assolutamente che ti getti nella mischia e metti in piedi la tua prima operazione immobiliare da solo, per poi essere costretto a vedere il tuo corpo esanime galleggiare nel fiume, infilzato dalle frecce nemiche.

Tra i valorosi guerrieri che frequentano il nostro gruppo Facebook purtroppo ne contiamo a decine di quelli che sono ormai con l’acqua alla gola o, peggio, si sono riempiti di debiti a causa di operazioni immobiliari fatte con superficialità e imperizia, fidandosi ciecamente dei consigli imparati dal guru di turno, durante due o tre giorni di corso

Tutto vero, Carlo, ma alla fine gli americani la guerra l’hanno vinta comunque. Qual’è stato il segreto della loro vittoria?

La loro arma segreta è la stessa che permetterà anche a te di vincere la Guerra degli Immobili: gli scout indiani

Erano Sioux, Pawnee, Apache che si arruolarono, in qualità di esploratori, nei ranghi dell’esercito americano.

Esperti “battitori” del territorio, di cui conoscevano tutti i segreti, nati e cresciuti in simbiosi con la natura, gli esploratori dalla pelle rossa fornirono ai soldati bianchi un supporto e una guida davvero eccezionali in ognuna delle campagne che la Cavalleria americana condusse contro le tribù ostili dalla fine della Guerra di Secessione in poi.

Per quanto numerosi, ben armati e ottimamente equipaggiati, i militari statunitensi si trovavano sperduti nei selvaggi orizzonti del Lontano Ovest, e non sapevano letteralmente come muoversi in quelle praterie o in quei deserti senza fine.

  • Dov’erano le sorgenti da cui poter attingere l’acqua?
  • Quali erano le piste da seguire?
  • Dove si nascondevano gli indiani ostili?
  • Da quanti giorni era stato abbandonato quell’accampamento?
  • A quali tribù appartenevano quelle tracce o quelle frecce?

Fra i visi pallidi era difficile trovare persone competenti.

Guerrieri come Coltello Insanguinato, Rush Robert e I-See-O scelsero di aiutare i visi pallidi nella conquista delle loro stesse terre.

  • Chi sa seguire una pista meglio di un Navajo?
  • Chi sa decifrare i segni della prateria meglio di un Sioux?

La risposta è semplice: nessuno!

Gli scout indiani furono gli occhi e le orecchie di reparti di soldati altrimenti ciechi e sordi, alle prese con territori vastissimi e sconosciuti dei quali i loro nemici, al contrario, conoscevano perfettamente ogni palmo.

Sarebbe stato impossibile per uno squadrone di cavalleria affrontare una lunga caccia ad uno schieramento di indiani ribelli senza saperne seguire le tracce ed evitarne le imboscate, oppure, semplicemente, trovare una sorgente d’acqua alla quale dissetarsi.

Lo stesso vale per te.

Non puoi sperare di vincere la Guerra degli Immobili senza una guida che conosca a menadito il territorio e che sappia scovare le trappole o le insidie di ogni operazione mesi e mesi prima che queste possano verificarsi

Le guide indiane al servizio dell’esercito erano sempre in testa al reggimento.

Viaggiavano con i soldati, li affiancavano in battaglia e segnalavano continuamente pericoli, ostacoli e opportunità durante il cammino.

Questo è lo stesso lavoro che fanno i nostri tutor con gli Stralcinsider: sono al loro fianco ogni momento, tutti i giorni, ad ogni ora

  • Li chiami a mezzogiorno e loro ti rispondono.
  • Li chiami appena sveglio e loro ti rispondono.
  • Li chiami alle 10 di sera e loro ti rispondono.
  • Li chiami alle tre di notte e loro… ti mandano a quel paese. Ma ti rispondono.
  • Lavoro in questo settore da dieci anni e ormai ho capito bene una cosa: se vuoi vincere la corsa all’oro del mercato immobiliare non puoi fare affidamento su un corso di formazione.

Devi pretendere di essere affiancato continuamente da una guida esperta che conosca alla perfezione il territorio e le sue insidie

Lo devi letteralmente pretendere.

Non è un’opzione, non è un servizio in più che puoi avere solo se paghi di più.

L’affiancamento continuo, fatto da un vero esperto che è tutti i giorni sul campo, è l’unico sistema che può darti la sicurezza di non commettere errori irreparabili e arrivare dritto alla meta che ti sei prefissato, chiudendo brillanti operazioni immobiliari una dietro l’altra e riempiendo il tuo conto in banca di enormi pepite d’oro.

La reale differenza tra un tutor dedicato alle tue pratiche in costante affiancamento e limitarti ad essere abbandonato dopo un corso di formazione immobiliare

Per farti capire ancora meglio questa differenza userò una metafora a tema.

Immagina di essere appena sbarcato a New York, sulla costa est degli Stati Uniti durante gli anni della corsa all’oro e di voler raggiungere i ricchi giacimenti dell’ovest.

Ti separano più di 4400 chilometri di piste non battute in mezzo a terre selvagge e inesplorate. Ci vogliono quasi quattro mesi per andare da una parte all’altra. Aerei, macchine e treni ancora non esistono.

Siete solo tu e il tuo carro di legno trainato da due cavalli, sul quale hai riposto tutte le tue speranze.

Il viaggio è duro e pericoloso: devi affrontare le sterminate praterie americane, trovare acqua, cibo, poter riparare il carro se si rompe ed evitare le pattuglie indiane.

Ma la ricompensa alla fine del viaggio è così ricca che è impossibile rinunciarci, quindi decidi di partire.

Ma ovviamente, essendo appena sbarcato, non conosci la strada.

A questo punto hai due opzioni:

Te la fai spiegare a voce da un tizio trovato in una taverna che qualche anno prima ha fatto lo stesso viaggio prima di te e con queste poche e imprecisi informazioni parti, sperando di ricordarti tutto (per quanto si possano ricordare 4400 chilometri di un viaggio in mezzo al nulla), rassegnato al fatto che i problemi li affronterai man mano che si presenteranno.

Ti dimostri previdente e ingaggi una guida esperta che ti accompagnerà lungo tutto il cammino, ti farà prendere le strade più facili, ti farà evitare i sentieri rocciosi dove il tuo carro si potrebbe rompere, ti indicherà la via per non invadere i territori sacri indiani e scatenare la loro ira, ti guiderà di fiume in fiume per fare rifornimenti di acqua e ti aiuterà a cacciare i bisonti della prateria.

Credo di sapere quale opzione sceglieresti.

Ecco, questa è la stessa scelta che devi fare nel momento esatto in cui valuti il tuo ingresso del mondo degli investimenti immobiliari

Puoi fare un corso di tre giorni dove se tutto va bene impari il 4,7% di tutto quello che dovresti sapere e poi parti alla bersagliera finendo per farti molto, molto male.

Ti assicuri i servigi delle migliori guide indiane del mercato immobiliare entrando a far parte del reggimento Stralcinsider, che ti condurranno passo dopo passo fino al ricco giacimento d’oro che quasi nessuno ha ancora scoperto.

Se, come immagino, hai già capito qual è la scelta giusta da fare, non ti resta che correre subito al campo di addestramento per capire come anche tu puoi arruolarti nelle nostre truppe.

Potresti essere proprio tu il prossimo a pubblicare risultati come questo.

Carlo Silli

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Meglio l’affiancamento o la formazione per fare affari immobiliari? Te lo spiega il Generale Custer

Nel 1874, tra le Black Hills, le Colline Nere situate in pieno territorio Sioux, fu scoperto l’oro.

Nonostante gli sporadici tentativi del governo americano per impedire l’invasione della zona da parte di cercatori e coloni, migliaia di bianchi cominciarono a infiltrarsi nelle terre indiane, infrangendo i trattati di pace esistenti.

I Sioux di Toro Seduto, insieme ai Cheyenne e agli Arapaho, reagirono attaccando isolati cercatori o gruppi di immigrati e provocando l’immediato intervento dell’esercito.

Le scaramucce si trasformarono ben presto in scontri di più vasta portata e, nel giro di pochi mesi, tutti dovettero constatare che una nuova guerra indiana era scoppiata.

Gli indiani erano ovviamente sfavoriti rispetto alle più organizzate ed equipaggiate truppe di cavalleria leggera a stelle e strisce.

Almeno questo era quello che credevano quasi tutti i generali dell’esercito e lo credeva anche il Tenente Colonnello George Armstrong Custer (conosciuto erroneamente come Generale Custer), quando, nel 1876, attaccò i guerrieri di Cavallo Pazzo e Toro Seduto nei pressi di un torrente del Montana, noto come Little Big Horn.

Il numero di soldati e guerrieri dei due schieramenti si eguagliava.

Ma mentre i soldati americani credevano di avere la vittoria in tasca perché erano stati meglio equipaggiati, i pellerossa sapevano di avere dalla loro un vantaggio molto più grande: infatti conoscevano alla perfezione il campo di battaglia e sapevano evitarne ogni insidia, sfruttando il territorio a loro favore.

Fu un massacro!

Di 700 cavalleggeri agli ordini di Custer ne morirono o furono feriti più della metà, mentre gli indiani, teoricamente inferiori, si stima ebbero solo 36 morti.

La tattica delle bande di ribelli Apache, fatta di incursioni rapidissime e brutali e di successive lunghe fughe in zone di montagna quasi inaccessibili, continuava a mettere in crisi l’esercito USA, un po’ come accadrà quasi un secolo dopo in Vietnam.

Ti starai raccontando perché ho voluto raccontarti questa storia e cosa c’entra col territorio degli investimenti immobiliari.

Tra te e i poveri soldati agli ordini di Custer non c’è alcuna differenza

  1. Non conosci il territorio là fuori e non sai ancora metterti a riparo dalle insidie del mercato immobiliare, senza cadere in trappole che potrebbero mettere per sempre la parola fine alla tua esperienza in questo settore.
  2. La “prateria” di informazioni da sapere è troppo grande e sconfinata per poterla studiare da solo.
  3. Sei continuamente esposto ad attacchi improvvisi da parte di avvocati, banche ed esecutati perché la tua strategia non è a prova di incursioni nemiche.
  4. Corri il serio pericolo di farti fare lo scalpo. È pericoloso sopravvalutare le proprie capacità solo perché i tuoi Generali (i formatori a cui hai affidato la tua preparazione), che non combattono ogni giorno al tuo fianco sul campo di battaglia, ti hanno fatto credere che quello che hai imparato in due o tre giorni basti per vincere la Guerra degli Immobili.

Il motivo per cui ti sto scrivendo è per metterti ancora una volta in guardia dallo scendere in campo senza un’adeguata preparazione e una perfetta strategia.

Non voglio assolutamente che ti getti nella mischia e metti in piedi la tua prima operazione immobiliare da solo, per poi essere costretto a vedere il tuo corpo esanime galleggiare nel fiume, infilzato dalle frecce nemiche.

Tra i valorosi guerrieri che frequentano il nostro gruppo Facebook purtroppo ne contiamo a decine di quelli che sono ormai con l’acqua alla gola o, peggio, si sono riempiti di debiti a causa di operazioni immobiliari fatte con superficialità e imperizia, fidandosi ciecamente dei consigli imparati dal guru di turno, durante due o tre giorni di corso

Tutto vero, Carlo, ma alla fine gli americani la guerra l’hanno vinta comunque. Qual’è stato il segreto della loro vittoria?

La loro arma segreta è la stessa che permetterà anche a te di vincere la Guerra degli Immobili: gli scout indiani

Erano Sioux, Pawnee, Apache che si arruolarono, in qualità di esploratori, nei ranghi dell’esercito americano.

Esperti “battitori” del territorio, di cui conoscevano tutti i segreti, nati e cresciuti in simbiosi con la natura, gli esploratori dalla pelle rossa fornirono ai soldati bianchi un supporto e una guida davvero eccezionali in ognuna delle campagne che la Cavalleria americana condusse contro le tribù ostili dalla fine della Guerra di Secessione in poi.

Per quanto numerosi, ben armati e ottimamente equipaggiati, i militari statunitensi si trovavano sperduti nei selvaggi orizzonti del Lontano Ovest, e non sapevano letteralmente come muoversi in quelle praterie o in quei deserti senza fine.

  • Dov’erano le sorgenti da cui poter attingere l’acqua?
  • Quali erano le piste da seguire?
  • Dove si nascondevano gli indiani ostili?
  • Da quanti giorni era stato abbandonato quell’accampamento?
  • A quali tribù appartenevano quelle tracce o quelle frecce?

Fra i visi pallidi era difficile trovare persone competenti.

Guerrieri come Coltello Insanguinato, Rush Robert e I-See-O scelsero di aiutare i visi pallidi nella conquista delle loro stesse terre.

  • Chi sa seguire una pista meglio di un Navajo?
  • Chi sa decifrare i segni della prateria meglio di un Sioux?

La risposta è semplice: nessuno!

Gli scout indiani furono gli occhi e le orecchie di reparti di soldati altrimenti ciechi e sordi, alle prese con territori vastissimi e sconosciuti dei quali i loro nemici, al contrario, conoscevano perfettamente ogni palmo.

Sarebbe stato impossibile per uno squadrone di cavalleria affrontare una lunga caccia ad uno schieramento di indiani ribelli senza saperne seguire le tracce ed evitarne le imboscate, oppure, semplicemente, trovare una sorgente d’acqua alla quale dissetarsi.

Lo stesso vale per te.

Non puoi sperare di vincere la Guerra degli Immobili senza una guida che conosca a menadito il territorio e che sappia scovare le trappole o le insidie di ogni operazione mesi e mesi prima che queste possano verificarsi

Le guide indiane al servizio dell’esercito erano sempre in testa al reggimento.

Viaggiavano con i soldati, li affiancavano in battaglia e segnalavano continuamente pericoli, ostacoli e opportunità durante il cammino.

Questo è lo stesso lavoro che fanno i nostri tutor con gli Stralcinsider: sono al loro fianco ogni momento, tutti i giorni, ad ogni ora

  • Li chiami a mezzogiorno e loro ti rispondono.
  • Li chiami appena sveglio e loro ti rispondono.
  • Li chiami alle 10 di sera e loro ti rispondono.
  • Li chiami alle tre di notte e loro… ti mandano a quel paese. Ma ti rispondono.
  • Lavoro in questo settore da dieci anni e ormai ho capito bene una cosa: se vuoi vincere la corsa all’oro del mercato immobiliare non puoi fare affidamento su un corso di formazione.

Devi pretendere di essere affiancato continuamente da una guida esperta che conosca alla perfezione il territorio e le sue insidie

Lo devi letteralmente pretendere.

Non è un’opzione, non è un servizio in più che puoi avere solo se paghi di più.

L’affiancamento continuo, fatto da un vero esperto che è tutti i giorni sul campo, è l’unico sistema che può darti la sicurezza di non commettere errori irreparabili e arrivare dritto alla meta che ti sei prefissato, chiudendo brillanti operazioni immobiliari una dietro l’altra e riempiendo il tuo conto in banca di enormi pepite d’oro.

La reale differenza tra un tutor dedicato alle tue pratiche in costante affiancamento e limitarti ad essere abbandonato dopo un corso di formazione immobiliare

Per farti capire ancora meglio questa differenza userò una metafora a tema.

Immagina di essere appena sbarcato a New York, sulla costa est degli Stati Uniti durante gli anni della corsa all’oro e di voler raggiungere i ricchi giacimenti dell’ovest.

Ti separano più di 4400 chilometri di piste non battute in mezzo a terre selvagge e inesplorate. Ci vogliono quasi quattro mesi per andare da una parte all’altra. Aerei, macchine e treni ancora non esistono.

Siete solo tu e il tuo carro di legno trainato da due cavalli, sul quale hai riposto tutte le tue speranze.

Il viaggio è duro e pericoloso: devi affrontare le sterminate praterie americane, trovare acqua, cibo, poter riparare il carro se si rompe ed evitare le pattuglie indiane.

Ma la ricompensa alla fine del viaggio è così ricca che è impossibile rinunciarci, quindi decidi di partire.

Ma ovviamente, essendo appena sbarcato, non conosci la strada.

A questo punto hai due opzioni:

Te la fai spiegare a voce da un tizio trovato in una taverna che qualche anno prima ha fatto lo stesso viaggio prima di te e con queste poche e imprecisi informazioni parti, sperando di ricordarti tutto (per quanto si possano ricordare 4400 chilometri di un viaggio in mezzo al nulla), rassegnato al fatto che i problemi li affronterai man mano che si presenteranno.

Ti dimostri previdente e ingaggi una guida esperta che ti accompagnerà lungo tutto il cammino, ti farà prendere le strade più facili, ti farà evitare i sentieri rocciosi dove il tuo carro si potrebbe rompere, ti indicherà la via per non invadere i territori sacri indiani e scatenare la loro ira, ti guiderà di fiume in fiume per fare rifornimenti di acqua e ti aiuterà a cacciare i bisonti della prateria.

Credo di sapere quale opzione sceglieresti.

Ecco, questa è la stessa scelta che devi fare nel momento esatto in cui valuti il tuo ingresso del mondo degli investimenti immobiliari

Puoi fare un corso di tre giorni dove se tutto va bene impari il 4,7% di tutto quello che dovresti sapere e poi parti alla bersagliera finendo per farti molto, molto male.

Ti assicuri i servigi delle migliori guide indiane del mercato immobiliare entrando a far parte del reggimento Stralcinsider, che ti condurranno passo dopo passo fino al ricco giacimento d’oro che quasi nessuno ha ancora scoperto.

Se, come immagino, hai già capito qual è la scelta giusta da fare, non ti resta che correre subito al campo di addestramento per capire come anche tu puoi arruolarti nelle nostre truppe.

Potresti essere proprio tu il prossimo a pubblicare risultati come questo.

Carlo Silli

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