Abbiamo dato un’occhiata alle aste mobiliari della nostra zona e ce n’erano parecchie una dopo l’altra a distanza di 15 minuti.
Decidiamo di partire, tardino per la verità, e di dedicarci al contatto con gli esecutati parecipando da spettatori ad ogni asta e fermando la persona solo una volta che il banditore se ne fosse andato.
Il fatto è che da noi non vengono specificati gli orari e diamo un colpo di telefono all’IVG che non ne sa molto di più.
Morale della questione, partiamo in ritardo consci che alla prima asta non saremmo riusciti ad assistere. Beh, pazienza, avremmo certamente trovato buoni affari in quelle successive. Il nostro modo di pensare era esattamente questo.
Arriviamo in questo paesello ed il navigatore non ci porta a destinazione. E adesso che facciamo? Intanto il tempo passava ed anche l’orario della seconda asta stava passando.
Grazie alla nostra determinazione ci rechiamo alla terza, sarebbe stata quella giusta, volevamo assolutamente portare a casa un risultato.
Ci fermiamo davanti ad una cancellata e non c’era nessuno. Solo io, il Boss ed un cancello chiuso.
Dopo qualche minuto arriva un ragazzo giovane, e ci chiede se siamo lì per l’asta.
Entriamo in questo cancello e troviamo un signore sorridente. Mi ha colpito molto il fatto che fosse sorridente, non è una reazione comune. Per di più il suo sorriso era genuino, di quelle persone che trasmettono molta calma e serenità, quasi gioia di vivere.
Caspita che esecutato strano…..
Il Boss fa finta di interessarsi al muletto oggetto di asta, scambiamo 2 chiacchiere con il banditore, salutiamo e ci avviamo tutti e 4 verso l’uscita.
Ciondoliamo li vicino in attesa che l’esecutato rimanga solo ma il banditore simpatico chiacchiera ancora e ancora e nel frattempo lo accompagna alla porta di un ufficio dall’altra parte della strada.
Il resto avviene molto velocemente, il banditore sale in macchina e se ne va, l’esecutato entra ed esce da questo ufficio, io non volevo farmi scappare l’occasione e penso a cosa fare quando vedo che anche lui entra in macchina e l’accende.
Non mi rimane altro da fare che non catapultarmi in mezzo alla strada e fermare la macchina a tutti i costi.
Caspita, sono brava anche in questo ed ottengo che oltre a fermarsi spegne il motore e ci osserva incuriosito.
Le aziende sono 2, collaborano da circa 30 anni, in simbiosi.
Fino a poco tempo fa contavano 50 dipendenti, ma la zona non da grandi prospettive e così, in poco tempo hanno dovuto ridurre il personale a 35 persone, che ci racconta essere preziosissime.
Fanno lavorazioni anche per altre regioni e spesso chi lavora per loro va incontro a trasferte che la ditta sotiene a livello economico. Certo, continua, allinizio pagavano una stanza ad ognuno, adesso devono far alloggiare 2 o 3 persone nella stessa stanza di albergo, ma è una situazione che non gli piace.
Il lavoro non manca, anzi, ne devono anche rifiutare, hanno appena detto no ad una commessa di 400 mila euro, non perchè non vogliano farla, ma perchè i pagamenti sono a 120 giorni, mentre i costi sono immediati.
Insomma, capiamo che l’azienda è sana, che non hanno problemi a pagare gli stipendi e che non è neanche un fattore legato alla mancanza di lavoro.
Tutti i capannoni, gli uffici e le apparecchiature sono completamente pagati.
Ma il pignoramento del muletto indica qualche difficoltà. La prossima volta potrebbe toccare agli immobili.
Ci salutiamo scambiandoci i bigliettini da visita.
Potrebbe venire fuori un’ottima consulenza.
Voi che ne pensate?
S2[/protected]
2 Commenti. Nuovo commento
E quale tipo di consulenza potrebbe venire fuori? Le aziende quando vanno in crisi in genere si rivolgono ai commercialisti e non a persone senza una competenza specifica.
Dipende da cosa salterà fuori analizzando la situazione.
– ristrutturazione aziendale, per ridurre i costi
– blindatura degli immobili
– trasferimento immobili ad altra società
– acquisto immobili stralciando i debiti
– acquisto crediti per dare liquidità
Le soluzioni possono essere molte….