L’uomo che ha fregato il giornalismo italiano ti svela come anche tu puoi acquisire una credibilità istantanea nei confronti degli esecutati

In questo blog mi sono sempre rivolto agli investitori immobiliari mettendo in luce l’etica del saldo a stralcio nei confronti di tutti gli altri tipi di operazione che oggi è possibile fare.

L’etica è un valore per me imprescindibile.

Spesso mi sono trovato a dover giustificare alcune mie scelte con i miei collaboratori, spiegando il perché avessi rinunciato a dividendi maggiori nel nome del rispetto di questo mio codice morale.

Te lo sto dicendo perché in questo articolo parlerò di un truffatore.

Un vero genio della truffa che ha costruito un impero milionario sulla base di un meccanismo mentale che ha saputo sfruttare magistralmente.

Alla fine di questo articolo ti spiegherò come anche tu potrai applicare lo stesso meccanismo nel saldo a stralcio e negli investimenti immobiliari, in modo etico e onesto, per riuscire a condurre in porto tutte gli appuntamenti che fai con i tuoi esecutati da qui in avanti.

Alessandro Proto è un personaggio sinceramente incredibile.

Prova a cercarlo su Google.

Troverai una valanga di risultati in cui si dice di volta in volta che è un finanziere, il boss di un importante gruppo immobiliare, che ha contatti con l’élite della finanza mondiale.

Ha fatto affari con Donald Trump e Carlos Slim, ha quasi comprato La7 e il Torino, si è candidato alla presidenza di Unicredit e ha tentato di scalare Rcs e Fiat.

Da semplice consulente è diventato l’immobiliarista delle star di Hollywood in Italia. Tra i suoi clienti ci sono stati George Clooney e Leonardo di Caprio.

Ha tentato perfino di candidarsi alle primarie del PDL.

Ha ispirato il personaggio di Cristian Gray, protagonista di 50 sfumature di grigio.

Scorsese ha pensato di girare un film su di lui.

Ma soprattutto, ha ingannato per anni i principali giornali italiani ed europei perché tutto quello che hai appena letto su di lui, non è assolutamente vero.

Per anni Proto ha manipolato i media italiani mandando in giro comunicati stampa, diffondendo allusioni al fine di costruirsi la fama di essere un pezzo grosso.

A partire dal 2010, Proto si è creato la reputazione prima di genio dell’immobiliare, e poi della finanza.

Ma non è mai stato né l’uno, né l’altro.

Nato nel quartiere milanese di Lambrate, negli anni ‘70, da quando aveva 14 anni ha cominciato a frequentare una bisca di Cascina Gobba.

Tra i tavoli da gioco vedeva uomini distinti vestiti di tutto punto con giacca, panciotto e cravatta e scarpe di cuoio lucide.

Vedendoli così eleganti e signorili nessuno, in un altro contesto, avrebbe mai potuto immaginare che fossero alcuni dei boss della malavita milanese e che venivano dalla strada.

Resosene conto, gli venne l’illuminazione per fregare i media nostrani.

“È solo l’abito che fa il monaco. Come ci si presenta conta più di ogni cosa”, racconterà a chi lo intervisterà.

Tutto è iniziato per caso.

Nel febbraio 2010 due legali milanesi di George Clooney cercano qualcuno per vendere la villa di Laglio dell’attore di Hollywood e trovano negli elenchi di categoria la sua azienda di consulenza immobiliare a Lugano.

Quando lo contattano non sanno che Proto non ha nemmeno la licenza per esercitare la professione. Dopo il colloquio, Proto chiama subito il Corriere della Sera che pubblica la notizia in prima pagina.

Lui sapeva di non avere possibilità di chiudere l’affare, ma ha un’intuizione:

far uscire la notizia sui giornali gli avrebbe permesso di ottenere credibilità e autorità.

Dopo il colloquio, Proto chiama subito il Corriere della Sera che pubblica immediatamente la notizia in prima pagina.

Capisce che in quel modo può ottenere facilmente un sacco di pubblicità senza spendere un soldo. Comincia a far uscire decine di comunicati di questo tenore, alcuni dei quali vengono pubblicati innescando un meccanismo virtuoso che aumenta la sua credibilità.

Il Saggiatore ha pubblicato un libro che racconta la sua incredibile vita, basandosi sulla testimonianza diretta del protagonista: Io sono l’impostore. Storia dell’uomo che ci ha fregati tutti, scritto a quattro mani dallo stesso Alessandro Proto e dal giornalista Andrea Sceresini.

I giornalisti quasi lo coccolavano. Adoravano le sue notizie. Proto era una delle principali fonte di gossip delle testate italiane.

L’uomo dice di aver avuto un notevole numero di giornalisti a libro paga, anche se Sceresini, che ha avuto il merito di raccontare la storia per quello che è stata, conferma che le indagini non hanno mai dimostrato la presenza né di bonifici né di ricevute.

Ed è questo che rende la storia ancora più interessante. Esistono un’infinità di articoli, molti dei quali ancora online.

Sono andato a leggermene qualcuno e devo ammettere che raramente, fatta eccezione per quelli annuali sull’arrivo di Messi all’Inter, mi è capitato di contare tanti panegirici in così poche righe.

Nel 2010 il nome di Proto finì su tutti i media internazionali, diventando uno dei fenomeni da seguire: uno venuto dalla strada che si era fatto da solo e che dalle enciclopedie vendute porta a porta era arrivato all’apice del successo.

Dal mondo dell’immobiliare, Proto era poi passato rapidamente a quello della finanza. Aveva diffuso un comunicato dove finge di essere a capo di una cordata che ha comprato il 2,8% delle azioni di Tod’s, l’impero delle calzature di Diego e Andrea Della Valle.

I giornali italiani avevano ripreso la notizia senza verificare. E quando un cronista del Sole 24 ore aveva chiesto un documento della trattativa, Proto si era seduto al pc e aveva fabbricato un documento falso. Poi manda una mail a se stesso cambiando indirizzo del mittente in quello di Mediobanca.

L’Istituto finanziario smentisce, l’acquisizione di fatto non è mai avvenuta, ma la notizia rimane.

L’8 novembre 2012, Proto cerca di capitalizzare la sua fama, raggiungendo l’apice del suo bluff: si candida alle primarie del Pdl.

Una discesa in campo che alimenta con dichiarazioni sprezzanti contro Angelino Alfano e Maurizio Gasparri, sapendo che i giornali le avrebbero riprese. I dirigenti politici sono costretti a dare la loro opinione su uno sconosciuto ai giornalisti che chiedono del nuovo fenomeno politico del centrodestra.

La sua invenzione forse meno conosciuta ma più diabolica e dannosa, è stata il fondo Caronte.

(In teoria) questo serviva a traghettare gli imprenditori a corto di liquidità verso una ripresa, ma in realtà li trascinava da un fallimento ad un altro, allettandoli con mirabolanti proposte di finanziamento, ed evocando nomi prestigiosi di istituti di credito italiani e stranieri con i quali Proto millantava rapporti di joint-venture in realtà inesistenti.

I giornali riprendevano questi rapporti e la sua notorietà cresceva.

Ma nulla di quello che è mai stato scritto su Alessandro Proto fino a quando le sue bufale non sono state svelate ha mai avuto anche solo un briciolo di verità di fondo.

Ogni rapporto lavorativo, ogni partnership, ogni cliente famoso non era altro che una balla creata ad hoc per alimentare la sua fama di pezzo grosso con cui era un privilegio poter avere a che fare.

Personalmente trovo la sua storia, oltre che pazzesca, sia emblematica del potere che ha ancora la stampa e di quanto questo potere sia sottovalutato.

In un mondo digitale in cui ognuno può aprirsi un blog e scrivere quello che vuole di se stesso, anche se negativo, quello di Alessandro Proto è un caso emblematico dell’autorità che deriva dall’essere una presenza fissa sui giornali.

Ecco cosa possiamo imparare dalla vita di Alessandro Proto.

Sei quello che dimostri agli altri di essere, e se hai l’autorità dei media che ti sostiene hai una credibilità praticamente inattaccabile.

Secondo il 44% degli interpellati in un sondaggio internazionale del Reuters Oxford Center for the Study of Journalism, l’opinione pubblica si fida più dei giornali stampati.

Ad evidenziare lo stesso dato ci sono anche i dati della commissione Europea, nel rapporto sulla fiducia nei media nel continente nel 2016, secondo i quali solo il 31% dei cittadini dell’Unione tende a fidarsi di internet mentre il 59% (quasi il doppio) da credibilità a quanto riportato dai media tradizionali.

Ecco perché quando ti presenti a casa di un esecutato hai due opzioni.

  1. Puoi essere uno sconosciuto qualsiasi, senza ombra di autorità, credibilità e qualifica.
  2. Oppure puoi presentarti come agente della Cappa & Associati, la vera azienda leader in Italia nel settore debiti e pignoramenti, contando su decine di articoli di testate e media nazionali che parlano del lavoro che abbiamo svolto.

I giornalisti italiani devono aver imparato la lezione con Proto perché prima di scrivere anche solo una parola su di noi abbiamo dovuto dimostrare tutti gli incartamenti e gli atti notarili delle pratiche che abbiamo effettivamente portato a termine.

Ovviamente presentarsi da un esecutato dimostrando che lavori con un azienda sulla quale sono state pubblicate pagine e pagine di articoli, ti darà un’autorità e una credibilità istantanea che in nessun altro modo potresti mai sperare di ottenere.

Ora però ho una buona e una cattiva notizia da darti se ti interessa il settore del Saldo a Stralcio

La buona è che entrando a far parte del nostro team Stralcinsider, dopo il necessario periodo di formazione interna, avrai la possibilità di presentarti come agente della Cappa & Associati e di avvalerti automaticamente di tutta la credibilità che siamo riusciti a costruire negli ultimi dieci anni.

La cattiva è che ti è rimasta una sola possibilità.

Dopo la tappa di Bologna infatti, il programma Stralcinsider chiude i battenti.

Come ho ripetuto migliaia di volte non siamo formatori e non ci interessa guadagnare dalla formazione.

Il nostro obbiettivo era solo individuare e formare il team di persone con le quali portare avanti tutte le nostre operazioni e questo step lo abbiamo quasi raggiunto.

Ci sarà ancora posto per una manciata di coraggiosi aspiranti investitori immobiliari.

Poi non dire che non ti avevo avvertito…

Nessun risultato trovato.

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L’uomo che ha fregato il giornalismo italiano ti svela come anche tu puoi acquisire una credibilità istantanea nei confronti degli esecutati

In questo blog mi sono sempre rivolto agli investitori immobiliari mettendo in luce l’etica del saldo a stralcio nei confronti di tutti gli altri tipi di operazione che oggi è possibile fare.

L’etica è un valore per me imprescindibile.

Spesso mi sono trovato a dover giustificare alcune mie scelte con i miei collaboratori, spiegando il perché avessi rinunciato a dividendi maggiori nel nome del rispetto di questo mio codice morale.

Te lo sto dicendo perché in questo articolo parlerò di un truffatore.

Un vero genio della truffa che ha costruito un impero milionario sulla base di un meccanismo mentale che ha saputo sfruttare magistralmente.

Alla fine di questo articolo ti spiegherò come anche tu potrai applicare lo stesso meccanismo nel saldo a stralcio e negli investimenti immobiliari, in modo etico e onesto, per riuscire a condurre in porto tutte gli appuntamenti che fai con i tuoi esecutati da qui in avanti.

Alessandro Proto è un personaggio sinceramente incredibile.

Prova a cercarlo su Google.

Troverai una valanga di risultati in cui si dice di volta in volta che è un finanziere, il boss di un importante gruppo immobiliare, che ha contatti con l’élite della finanza mondiale.

Ha fatto affari con Donald Trump e Carlos Slim, ha quasi comprato La7 e il Torino, si è candidato alla presidenza di Unicredit e ha tentato di scalare Rcs e Fiat.

Da semplice consulente è diventato l’immobiliarista delle star di Hollywood in Italia. Tra i suoi clienti ci sono stati George Clooney e Leonardo di Caprio.

Ha tentato perfino di candidarsi alle primarie del PDL.

Ha ispirato il personaggio di Cristian Gray, protagonista di 50 sfumature di grigio.

Scorsese ha pensato di girare un film su di lui.

Ma soprattutto, ha ingannato per anni i principali giornali italiani ed europei perché tutto quello che hai appena letto su di lui, non è assolutamente vero.

Per anni Proto ha manipolato i media italiani mandando in giro comunicati stampa, diffondendo allusioni al fine di costruirsi la fama di essere un pezzo grosso.

A partire dal 2010, Proto si è creato la reputazione prima di genio dell’immobiliare, e poi della finanza.

Ma non è mai stato né l’uno, né l’altro.

Nato nel quartiere milanese di Lambrate, negli anni ‘70, da quando aveva 14 anni ha cominciato a frequentare una bisca di Cascina Gobba.

Tra i tavoli da gioco vedeva uomini distinti vestiti di tutto punto con giacca, panciotto e cravatta e scarpe di cuoio lucide.

Vedendoli così eleganti e signorili nessuno, in un altro contesto, avrebbe mai potuto immaginare che fossero alcuni dei boss della malavita milanese e che venivano dalla strada.

Resosene conto, gli venne l’illuminazione per fregare i media nostrani.

“È solo l’abito che fa il monaco. Come ci si presenta conta più di ogni cosa”, racconterà a chi lo intervisterà.

Tutto è iniziato per caso.

Nel febbraio 2010 due legali milanesi di George Clooney cercano qualcuno per vendere la villa di Laglio dell’attore di Hollywood e trovano negli elenchi di categoria la sua azienda di consulenza immobiliare a Lugano.

Quando lo contattano non sanno che Proto non ha nemmeno la licenza per esercitare la professione. Dopo il colloquio, Proto chiama subito il Corriere della Sera che pubblica la notizia in prima pagina.

Lui sapeva di non avere possibilità di chiudere l’affare, ma ha un’intuizione:

far uscire la notizia sui giornali gli avrebbe permesso di ottenere credibilità e autorità.

Dopo il colloquio, Proto chiama subito il Corriere della Sera che pubblica immediatamente la notizia in prima pagina.

Capisce che in quel modo può ottenere facilmente un sacco di pubblicità senza spendere un soldo. Comincia a far uscire decine di comunicati di questo tenore, alcuni dei quali vengono pubblicati innescando un meccanismo virtuoso che aumenta la sua credibilità.

Il Saggiatore ha pubblicato un libro che racconta la sua incredibile vita, basandosi sulla testimonianza diretta del protagonista: Io sono l’impostore. Storia dell’uomo che ci ha fregati tutti, scritto a quattro mani dallo stesso Alessandro Proto e dal giornalista Andrea Sceresini.

I giornalisti quasi lo coccolavano. Adoravano le sue notizie. Proto era una delle principali fonte di gossip delle testate italiane.

L’uomo dice di aver avuto un notevole numero di giornalisti a libro paga, anche se Sceresini, che ha avuto il merito di raccontare la storia per quello che è stata, conferma che le indagini non hanno mai dimostrato la presenza né di bonifici né di ricevute.

Ed è questo che rende la storia ancora più interessante. Esistono un’infinità di articoli, molti dei quali ancora online.

Sono andato a leggermene qualcuno e devo ammettere che raramente, fatta eccezione per quelli annuali sull’arrivo di Messi all’Inter, mi è capitato di contare tanti panegirici in così poche righe.

Nel 2010 il nome di Proto finì su tutti i media internazionali, diventando uno dei fenomeni da seguire: uno venuto dalla strada che si era fatto da solo e che dalle enciclopedie vendute porta a porta era arrivato all’apice del successo.

Dal mondo dell’immobiliare, Proto era poi passato rapidamente a quello della finanza. Aveva diffuso un comunicato dove finge di essere a capo di una cordata che ha comprato il 2,8% delle azioni di Tod’s, l’impero delle calzature di Diego e Andrea Della Valle.

I giornali italiani avevano ripreso la notizia senza verificare. E quando un cronista del Sole 24 ore aveva chiesto un documento della trattativa, Proto si era seduto al pc e aveva fabbricato un documento falso. Poi manda una mail a se stesso cambiando indirizzo del mittente in quello di Mediobanca.

L’Istituto finanziario smentisce, l’acquisizione di fatto non è mai avvenuta, ma la notizia rimane.

L’8 novembre 2012, Proto cerca di capitalizzare la sua fama, raggiungendo l’apice del suo bluff: si candida alle primarie del Pdl.

Una discesa in campo che alimenta con dichiarazioni sprezzanti contro Angelino Alfano e Maurizio Gasparri, sapendo che i giornali le avrebbero riprese. I dirigenti politici sono costretti a dare la loro opinione su uno sconosciuto ai giornalisti che chiedono del nuovo fenomeno politico del centrodestra.

La sua invenzione forse meno conosciuta ma più diabolica e dannosa, è stata il fondo Caronte.

(In teoria) questo serviva a traghettare gli imprenditori a corto di liquidità verso una ripresa, ma in realtà li trascinava da un fallimento ad un altro, allettandoli con mirabolanti proposte di finanziamento, ed evocando nomi prestigiosi di istituti di credito italiani e stranieri con i quali Proto millantava rapporti di joint-venture in realtà inesistenti.

I giornali riprendevano questi rapporti e la sua notorietà cresceva.

Ma nulla di quello che è mai stato scritto su Alessandro Proto fino a quando le sue bufale non sono state svelate ha mai avuto anche solo un briciolo di verità di fondo.

Ogni rapporto lavorativo, ogni partnership, ogni cliente famoso non era altro che una balla creata ad hoc per alimentare la sua fama di pezzo grosso con cui era un privilegio poter avere a che fare.

Personalmente trovo la sua storia, oltre che pazzesca, sia emblematica del potere che ha ancora la stampa e di quanto questo potere sia sottovalutato.

In un mondo digitale in cui ognuno può aprirsi un blog e scrivere quello che vuole di se stesso, anche se negativo, quello di Alessandro Proto è un caso emblematico dell’autorità che deriva dall’essere una presenza fissa sui giornali.

Ecco cosa possiamo imparare dalla vita di Alessandro Proto.

Sei quello che dimostri agli altri di essere, e se hai l’autorità dei media che ti sostiene hai una credibilità praticamente inattaccabile.

Secondo il 44% degli interpellati in un sondaggio internazionale del Reuters Oxford Center for the Study of Journalism, l’opinione pubblica si fida più dei giornali stampati.

Ad evidenziare lo stesso dato ci sono anche i dati della commissione Europea, nel rapporto sulla fiducia nei media nel continente nel 2016, secondo i quali solo il 31% dei cittadini dell’Unione tende a fidarsi di internet mentre il 59% (quasi il doppio) da credibilità a quanto riportato dai media tradizionali.

Ecco perché quando ti presenti a casa di un esecutato hai due opzioni.

  1. Puoi essere uno sconosciuto qualsiasi, senza ombra di autorità, credibilità e qualifica.
  2. Oppure puoi presentarti come agente della Cappa & Associati, la vera azienda leader in Italia nel settore debiti e pignoramenti, contando su decine di articoli di testate e media nazionali che parlano del lavoro che abbiamo svolto.

I giornalisti italiani devono aver imparato la lezione con Proto perché prima di scrivere anche solo una parola su di noi abbiamo dovuto dimostrare tutti gli incartamenti e gli atti notarili delle pratiche che abbiamo effettivamente portato a termine.

Ovviamente presentarsi da un esecutato dimostrando che lavori con un azienda sulla quale sono state pubblicate pagine e pagine di articoli, ti darà un’autorità e una credibilità istantanea che in nessun altro modo potresti mai sperare di ottenere.

Ora però ho una buona e una cattiva notizia da darti se ti interessa il settore del Saldo a Stralcio

La buona è che entrando a far parte del nostro team Stralcinsider, dopo il necessario periodo di formazione interna, avrai la possibilità di presentarti come agente della Cappa & Associati e di avvalerti automaticamente di tutta la credibilità che siamo riusciti a costruire negli ultimi dieci anni.

La cattiva è che ti è rimasta una sola possibilità.

Dopo la tappa di Bologna infatti, il programma Stralcinsider chiude i battenti.

Come ho ripetuto migliaia di volte non siamo formatori e non ci interessa guadagnare dalla formazione.

Il nostro obbiettivo era solo individuare e formare il team di persone con le quali portare avanti tutte le nostre operazioni e questo step lo abbiamo quasi raggiunto.

Ci sarà ancora posto per una manciata di coraggiosi aspiranti investitori immobiliari.

Poi non dire che non ti avevo avvertito…

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